Credito d’imposta R&S 2019: cos’è e quali sono le novità

da | Dic 12, 2018 | News

Ricerca, innovazione e investimenti: una ricetta che fa bene alle aziende

Se un’azienda investe in Ricerca & Sviluppo, il credito d’imposta R&S è una grande opportunità di agevolazione che spetta a tutte le imprese, indipendentemente da natura giuridica, dimensione aziendale e settore economico, quando la spesa complessiva annuale è pari o superiore a 30.000 euro.

Cos’è il credito d’imposta R&S

Il credito d’imposta in Ricerca e Sviluppo è un’agevolazione del Piano Impresa 4.0 dedicata a tutte quelle imprese che investono per la ricerca e lo sviluppo di processi e prodotti innovativi, per creare prototipi garantendo la competitività futura del sistema imprenditoriale del Paese.

Più nello specifico, l’agevolazione consiste nel riconoscimento di un credito d’imposta delle spese sostenute, incrementali rispetto alla media storica di raffronto del triennio 2012-2014, e ammissibili in Ricerca e Sviluppo secondo i parametri dettati dalla Legge di Bilancio 2019. Credito che può essere utilizzato, anche in caso di perdite, a copertura di un ampio insieme di imposte e contributi.

Quali sono le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2019

Tra le modifiche sostanziali riscontriamo che, a partire dal 2019, il credito sarà riconosciuto su un ammontare di spesa massimo annuale di 10milioni di euro per ogni impresa beneficiaria, dimezzando così la base prevista fino al 31.12.2018 di 20milioni di euro.

Resta invariata la condizione che l’investimento in R&S effettuata nel periodo d’imposta in cui si intende fruire dell’agevolazione ammonti ad almeno 30.000 euro, somma data dai costi sostenuti in R&S eseguiti con l’ausilio del personale interno e i costi di ricerca dati dall’intervento di terzi, intesi come laboratori, centri di sviluppo software, ecc.

Una nuova voce di spesa viene ammessa all’agevolazione 2019 anche per l’acquisto di materiali, forniture o altri prodotti analoghi, che vengono direttamente impiegati nell’attività di R&S.

Tra gli adempimenti formali notiamo invece l’obbligo di specifica certificazione delle spese e della predisposizione di una relazione tecnica illustrativa del progetto, o dei progetti, al fine di poter usufruire del credito d’imposta.

Ecco nello specifico le novità

Differenziazione dell’intensità del beneficio

Fino alla chiusura dell’esercizio 2018 l’aliquota applicabile al totale dell’eccedenza delle spese ammissibili, raffrontate con la media del triennio 2012-2014 è del 50%.

Dal 2019 saranno introdotte due aliquote differenziate in base alle tipologie di spese sostenute e ammissibili.

Restano ammissibili al 50% l’eccedenza delle spese per:

  • il personale interno all’azienda, assunti con contratto di lavoro subordinato, direttamente coinvolti in attività di R&S interne all’azienda;
  • attività commissionate a terzi solo per contratti con Università, enti, organismi di ricerca, start-up e PMI innovative indipendenti, a condizione che non appartengano al medesimo gruppo dell’impresa committente.

Diventano ammissibili al 25% l’eccedenza delle spese per:

  • Personale titolari di rapporto di lavoro autonomo, o comunque diverso dal lavoro subordinato;
  • attività commissionate a terzi con rapporti affidati ad imprese diverse da università, enti, organismi di ricerca, start-up e PMI innovative;
  • costi sostenuti per l’acquisto di materiali, forniture e altri prodotti analoghi che siano direttamente impiegati nell’attività di R&S, per esempio i materiali acquistati per realizzare prototipi o esperimenti di laboratorio.

La nuova modalità di calcolo viene applicata sull’eccedenza agevolabile data dalla differenza tra l’ammontare delle spese sostenute nel periodo agevolato, dal 2019, e media complessiva del triennio 2012-2014.

Obbligo di certificazione delle spese già dal 2018

Un nuovo adempimento viene introdotto già per l’esercizio 2018: la certificazione obbligatoria delle spese rilevanti ai fini del calcolo del beneficio a tutti i soggetti beneficiari.

La fruizione del bonus è subordinata all’avvenuta certificazione delle spese per tutte le imprese, sia del periodo agevolato, sia dei periodi di media, attualmente previsto solo per le piccole imprese non soggette per legge al controllo legale dei conti.

Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta è richiesto di attestare l’effettivo riconoscimento con una certificazione rilasciata da un revisore legale dei conti o da società di revisione legale dei costi.

Per le imprese non obbligate per legge alla revisione dei conti, le spese sostenute per adempiere tale obbligo di certificazione della documentazione contabile saranno riconosciute per un importo massimo pari a 5.000 euro.

Non sarà possibile iniziare ad utilizzare in compensazione il credito d’imposta se non a partire dalla data in cui viene adempiuto l’obbligo di certificazione.

Come avviene l’ammissione al credito d’imposta

Per l’ammissione al credito non è prevista la presentazione di nessuna istanza preventiva, pertanto si accede automaticamente in fase di redazione di bilancio, indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (quadro RU del modello Redditi).

Le aziende che investono in innovazione sono considerate come aziende sane e produttive e con il credito d’imposta in R&S anche il fisco dà una mano.

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