Come funziona il credito d’imposta fino al 45% previsto dal Piano Transizione 5.0 a sostegno delle imprese
Il nuovo credito d’imposta introdotto dal Piano Transizione 5.0 sostiene le imprese che effettuano nuovi investimenti a decorrere dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2025, nell’ambito di progetti di innovazione che comportano una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva o dei processi interessati dall’investimento.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, come funziona e a quanto ammonta l’agevolazione.
Cos’è il credito d’imposta Piano Transizione 5.0?
Come anticipato, la misura consiste in un’agevolazione sotto forma di credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta per nuovi investimenti in strutture produttive effettuati nel biennio 2024-2025.
Il credito è riconosciuto a condizione che si realizzi una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per la struttura produttiva o, in alternativa, di almeno il 5% del processo interessato dall’investimento.
In particolare, la riduzione dei consumi energetici deve conseguire da investimenti in beni funzionali alla transizione tecnologica e digitale delle imprese in base al modello “Industria 4.0” (Allegati A e B alla Legge 232/2016).
Si specifica che ai fini della applicazione della presente misura rientrano tra i beni di cui all’allegato B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, anche:
• i software e i sistemi per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);
• i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui sopra.
Nell’ambito dei progetti di innovazione sono inoltre agevolabili:
• i beni materiali nuovi strumentali all’esercizio di impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta;
• spese per la formazione del personale nell’ambito di competenze utili alla transizione dei processi produttivi (massimo 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali e comunque nel limite di €300.000).
Chi può beneficiare dell’agevolazione?
Possono richiedere il credito d’imposta Piano Transizione 5.0 tutte le imprese residenti e le stabili organizzazioni con sede in Italia, di qualsiasi forma giuridica, settore economico, dimensione e regime fiscale adottato per la determinazione del reddito d’impresa.
Sono escluse le imprese con situazioni di difficoltà finanziaria o applicazione di sanzioni interdittive. È richiesto inoltre il rispetto delle norme sulla sicurezza e i contributi previdenziali.
A quanto ammonta il credito d’imposta?
L’ammontare dell’agevolazione dipende dalla quota d’investimento e dalla % di riduzione dei consumi:
Quote d’investimento fino a 2,5 milioni di euro
Struttura produttiva: 3-6% / Processo: 5-10%: credito d’imposta del 35%
Struttura produttiva: 6-10% / Processo: 10-15%: credito d’imposta del 40%
Struttura produttiva: oltre 10% / Processo: oltre 15%: credito d’imposta del 45%
Quote d’investimento da 2,5 a 10 milioni di euro
Struttura produttiva: 3-6% / Processo: 5-10%: credito d’imposta del 15%
Struttura produttiva: 6-10% / Processo: 10-15%: credito d’imposta del 20%
Struttura produttiva: oltre 10% / Processo: oltre 15%: credito d’imposta del 25%
Quote d’investimento oltre 10 milioni di euro
Struttura produttiva: 3-6% / Processo: 5-10%: credito d’imposta del 5%
Struttura produttiva: 6-10% / Processo: 10-15%: credito d’imposta del 10%
Struttura produttiva: oltre 10% / Processo: oltre 15%: credito d’imposta del 15%
Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione in una o più quote entro il 31 dicembre 2025, presentando il modello F24 tramite i servizi telematici offerti dall’Agenzia delle Entrate. L’ammontare del credito non utilizzato al 31 dicembre 2025 è utilizzabile in cinque quote annuali di pari importo.
Come funziona la procedura di accesso all’agevolazione?
Per accedere all’agevolazione, è necessario presentare una certificazione “Ex ante”, ad attestazione della riduzione dei consumi energetici conseguibile mediante gli investimenti previsti, ed una “Ex post”, comprovante l’effettiva realizzazione degli investimenti in progetto.
Entrambe le certificazioni devono essere rilasciate da soggetti abilitati, quali Esperti in Gestione dell’Energia (EGE), Energy Service Company (ESCo) o ingegneri iscritti nelle sezioni A e B dell’albo professionale, nonché i periti industriali e i periti industriali laureati iscritti all’albo professionale nelle sezioni “meccanica ed efficienza energetica” e “impiantistica elettrica ed automazione”, con competenze e comprovata esperienza nell’ambito dell’efficienza energetica dei processi produttivi.
I passaggi principali poi sono tre:
1. L’impresa invia una Comunicazione Preventiva, corredata dalla Certificazione ex-ante, tramite apposita piattaforma online. La documentazione verrà valutata secondo l’ordine cronologico di invio, verificando esclusivamente il corretto caricamento dei dati, la completezza dei documenti e delle informazioni e il rispetto del limite massimo dei costi ammissibili per singola impresa per anno (50 mln €).
2. Entro 30 giorni dalla conferma del credito prenotato, l’impresa trasmette una Comunicazione relativa all’effettuazione degli ordini accettati dal venditore con pagamento di acconto, in misura pari ad almeno il 20% del costo totale degli investimenti in beni strumentali 4.0 (inclusi i costi accessori) e al 20% del totale degli impianti di autoproduzione.
3. Una volta concluso il progetto di innovazione, l’impresa trasmette la Comunicazione di completamento corredata dalla Certificazione ex-post.
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